Il 23 ottobre i brasiliani saranno chiamati a pronunciarsi su un quesito referendario molto semplice eppure molto difficile: «Il commercio delle armi da fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?». «Sim! (= Si)» dicono i movimenti di base, le organizzazioni non governative, le associazioni per la pace e per i diritti dell'uomo, le comunità di base... «No!» affermano invece le fabbriche di armi, i gruppi di potere, i ricchi proprietari terrieri, l'oligarchia politica, l'opposizione al presidente Lula.
Speriamo che i brasiliani siano più svegli di noi italiani