Questa mattina ho preso di nuovo la metropolitana per andare ad una lezione di danza. l'altoparlante annuncia che la stazione di London Bridge è chiusa perché la polizia sta controllando un pacco sospetto. La notizia non è bella. Mi fa piacere pensare che a Kennington devo cambiare linea e dunque non passerò per London Bridge.
Solo dopo aver cambiato mi rendo conto che non sto andando in ufficio. Devo andare ad Angel, la linea giusta era quella di prima. Decido di proseguire fino a Euston Station, e da li tornare ad Angel.
In alcune stazioni - e fra queste Euston - vi è uno spazio a disposizione di chi voglia suonare per guadagnare qualche spicciolo. stamattina c'è una ragazza, bionda, che canta con una voce molto dolce. è rassicurante che lei sia qui, che non si sia fatta spaventare.
Mentre aspetto la metro che da Euston mi porta ad Angel do uno sguardo alla mappa, e mi accorgo solo ora che fra le due stazioni c'è una sola altra fermata. King's Cross, una delle stazioni colpite giovedì. La voce all'altoparlante avvisa i passeggeri che, a causa "degli incidenti" di giovedì i treni non fermano a King's Cross.
L'idea di passare da quella stazione mi emoziona. Salgo sul treno. la voce artificiale annuncia che la prossima fermata è King's Cross. "the train will not stop at this station". Il convoglio arriva a King's Cross. Rallenta. Sembra stia per fermarsi. Prosegue lentamente per alcuni secondi, poi, piano piano, riprende a correre. Due delle uscite sono transennate. si vedono i muri nudi, senza intonaco. Non so perché. Non si vedono le tracce dell'esplosione. Il luogo è spettrale.
Il rallentare del treno ha, sicuramente, una motivazione tecnica; di sicurezza, o forse banalmente per rispettare gli orari. Ma ha tutta la forza simbolica di un silenzioso, composto omaggio funebre. Trattengo a fatica le lacrime.
Alla stazione di Angel qualcun'altro suona dal vivo per noi. riconosco la sua fisarmonica. suonava qui sabato scorso, a Euston sabato prima.
Per chi, come me, ama ascoltare e ballare il tango, quella fisarmonica ha un fascino particolare. La prima volta che lo sentii, 2 sabati fa, non potei resitere alla tentazione di infilarmi nella piattaforma dove suonava, anche se non era quella dove dovevo andare. Finsi di aspettare un treno che non era il mio per ascoltarlo, immaginando di ballare quel tango, che sapeva di dolcezza e di nostalgia.
Ma oggi lo stato d'animo è diverso, e le sue note fanno risuonare altre corde.
La scala mobile mi sta riportando in superficie. Sento un groppo allo stomaco. Mi concentro sul respiro, respiri lunghi. Striscio velocemente l'abbonamento allo sportellino che mi permette di uscire.
Sono fuori. lo stomaco è più tranquillo, ora. La testa non ancora.