Il design partecipativo
Da anni, oramai, mi occupo di design partecipativo.
Il design partecipativo è un insieme di teorie, pratiche e studi finalizzati a coinvolgere gli utenti finali nell'attività di progettazione di un artefatto. Questo approccio nacque nei paesi scandinavi negli anni ottanta, con un esplicito intento politico, in collaborazione con le organizzazioni sindacali. Ben presto questo approccio è stato adottato anche nella progettazione di software e, poi, in quella di siti web, all'interno di dell'approccio dello human centered design.
Secondo Maguire (2001) i principi dello HCD, infatti implicano
- il coinvolgimento attivo degli utenti, a partire dalla definizione dei requisiti d'uso
- una appropriata gestione ed allocazione del lavoro fra l'utente ed il sistema
- un approccio iterativo alla progettazione
- un team di sviluppo multidisciplinare
Il free listing
Risulta importante coinvolgere gli utenti sin dall'inizio della progettazione, per definire i requisiti del sistema, attraverso degli appropriati strumenti di elicitazione.
Uno degli strumenti più appropriati è il free listing. Internet ha reso possibile la somministrazione di questionari quali il free listing via web.
Questo approccio permette di coinvolgere gli utenti finali non solo nella progettazione di un prodotto, ma anche nella sua evoluzione.
My Starbucks Idea
Un esempio molto carino di questa possibilità ce lo offre Starbucks, con il sito My Starbucks Idea. Lo slogan è efficace e chiaro: Help shape the future of Starbucks - with your ideas. Il meccanismo è semplice. Il sito offre 4 servizi:
- share: scrivi la tua idea (meccanismo simile al free listing)
- vote: vota le idee degli altri
- discuss: discuti le idee e contribuisci a migliorarle
- see: guarda quali sono le idee più apprezzate e come Starbucks le realizza
Fra le idee più recenti: prodotti senza glutine, punch cards (tessere fedeltà), bevande sugar free, ma anche la richiesta di usare tazze e stoviglie riciclabili. Il mio preferito, però, in termini di usabilità, è la richiesta di Revolving Door in Chicago Store
Store located at Lake Street and Jefferson Street, in Chicago, does not have a revolving front door. It's a small store, but can get busy at peak hours. The line wraps inside by the door. Whether cold temps and wind in the winter or hot temps and humidity in summer, a revolving door would be a benefit to waiting customers, staff, and the costs to cool or heat the building. Additionally, in the Windy City, the wind can live up to its name. In such conditions, the front door can be extremely difficult to open, from both sides, a difficult challenge when trying to carry your coffee and food. A redesign on this storefront would allow some extra space inside for waiting customers when the store gets busy and may reduce heating and cooling costs for Starbuck's.
Sono sicuro che piacerebbe anche a Donald Norman.
Bibliografia
Muller, M.J. (2003) Participatory Design: The Third Space in HCI. (pdf)
Maguire, M. (2001) Methods to support human-centred design. (pdf)