In questi giorni sto finendo la dispensa per gli studenti dell'insegnamento di Analisi dei dati con applicazioni informatiche (non ho ancora imparato il nome corretto del mio corso, devo sempre andarmelo a leggere) del corso in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva dell'Università di Trento.
Come incipit della dispensa, ho deciso di utilizzare una citazione tratta da un articolo del New York Times del 2009.
I keep saying that the sexy job in the next 10 years will be statisticians. And I'm not kidding. Hal Varian, chief economist at Google.
Con lo svilupparsi di internet e delle nuove tecnologie, sostiene l'articolo, vivremo in un mondo dove tutto può essere misurato, dove il numero di informazioni di tipo quantitativo è destinato a crescere di anno in anno. Il problema, notano, è che affinché questi dati abbiano un senso, è necessario trasformarli in informazioni e conoscenza. Per fare questo, i dati vanno analizzati. La statistica e l'analisi dei dati sono fra gli strumenti necessari per mettere in atto questa trasformazione. Dati, informazioni, conoscenza.
La ricerca scientifica è una attività strutturata, finalizzata ad accrescere la conoscenza, teorica e applicativa, attraverso un atteggiamento empirico. All'interno del processo di ricerca vi sono attività di acquisizione, analisi ed interpretazione dei dati. L'acquisizione è finalizzata a raccogliere i dati, l'analisi è finalizzata a trasformare i dati in informazioni, l'interpretazione a trasformare l'informazione in conoscenza.
Lo studio della statistica è faticoso, è vero. Ma avere la capacità di padroneggiare l'analisi descrittiva, esplorativa, inferenziale e predittiva offre una marcia in più.
La statistica e la metodologia costituiscono due mattoni fondamentali della ricerca scientifica. Conoscere la statistica e la metodologia permette di capire la scienza, la ricerca, di intuire le tendenze e, entro certi limiti, di prevedere il futuro.
Infine, se conosci la metodologia e la statistica, hai qualche antidoto in più, nei confronti di tutti coloro (e sono molti) che nella vita cercano di abbindolarti.
E dunque ha perfettamente ragione, il professor Hans Rosling, quando sostiene che statistician shouldn't be shy!
Ditelo pure, in giro: statistician are sooo sexy ;)