class: profilo
La conoscenza
Stefano Bussolon
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--- ## La conoscenza, secondo Zappa > Information is not knowledge, > Knowledge is not wisdom, > Wisdom is not truth, > Truth is not beauty, > Beauty is not love, > Love is not music, > and Music is THE BEST. Frank Zappa, *Packard Goose* --- class: vCentrale Comprendere come le persone **vedono il mondo**, come si **rappresentano** la conoscenza, come la **scambiano** con l'ambiente e con le altre persone, e quali siano i loro **punti di forza** ed i loro **limiti** può aiutarci nell'intento di creare sistemi informativi di valore. --- exclude: true ## Dati, informazioni e conoscenza * i dati sono delle *osservazioni*; * le informazioni sono dati che sono stati processati (e potenzialmente *salvati*) in un formato che è comprensibile a dei *destinatari*; * la conoscenza è una rete distribuita di informazioni e rappresentazioni elaborate da un agente cognitivo. --- exclude: true ## Informazione e conoscenza Nella nostra definizione, l'informazione diventa conoscenza nel momento in cui interagisce con un **agente**, sia esso umano, biologico o artificiale. Questa definizione della conoscenza è molto *pragmatica* (nel senso di Peirce). L'informazione diventa conoscenza nel momento in cui permette ad un agente di **prendere delle decisioni e di agire**. Nei termini della teoria economica neoclassica, l'informazione ha valore se permette all'agente di assumere decisioni capaci di *massimizzare la sua utilità*. --- exclude: true ## Conoscenza e agenti Sebbene l'agente possa essere artificiale, l'archittura dell'informazione e la UX si occupa, quasi esclusivamente, di fornire informazioni ad agenti umani. Il web semantico si occupa invece di rappresentare la conoscenza in modo che sia facile da fruire da agenti artificiali (ad esempio, dai motori di ricerca). Per poter ottimizzare la modalità in cui l'informazione è offerta ad agenti umani, è necessario avere un modello sufficientemente chiaro dei fruitori delle informazioni. --- ## Definizione La conoscenza è la capacità degli animali di **coordinare i propri comportamenti** al fine di massimizzare la propria [fitness](https://www.bussolon.it/didattica/hci/slide/motivational.html#5). È la capacità di **coordinare le risorse** materiali e immateriali di cui dispone, al fine di massimizzare la probabilità di **soddisfare le motivazioni** proprie o quelle dell'organizzazione o del gruppo sociale a cui appartiene. --- * riconoscere gli **aspetti salienti** di un contesto (naturale, sociale, culturale), di riconoscere dei pattern * acquisire ed usare di un repertorio di **regole** per fare delle **scelte** in base alle motivazioni, alla situazione, alle risorse * acquisire ed usare un repertorio di **script** di azioni * identificare **opportunità** ed affordance * crearsi dei **modelli** del dominio * fare delle **previsioni** * prendere delle **decisioni** in base al modello * **pianificare** delle attività, in base al modello * intraprendere le **azioni** previste dal piano delle attività * **monitorare** il processo dell'attività e delle azioni * **valutare** il processo ed i risultati, in base anche alle aspettative --- ## L'informazione L'informazione è ciò che permette di *nutrire* la conoscenza. Uno stimolo diventa informazione se contribuisce a **creare**, **sviluppare** ed **aggiornare** delle rappresentazioni dell'ambiente fisico, sociale, psicologico e concettuale degli individui. L'informazione ha un senso solo se si **integra** nelle **strutture cognitive** esistenti di una persona, ed è saliente se porta una parte di **novità** in strutture esistenti. --- class: vCentrale > "Information is a difference which makes a difference" > > Gregory Bateson --- ## Conoscenza e cognizione distribuita ![la rete di conoscenza](https://bussolon.s3.eu-central-1.amazonaws.com/assets/prospettive/knowledge_network.svg) --- ## Conoscenza distribuita: perché? * **economia cognitiva**: è impossibile *sapere* e *ricordare* tutto * il **territorio** è una mappa: non è necessario memorizzare ciò che quando serve può essere facilmente percepito * il mondo **cambia**: per la parte che cambia non ci si può basare sulla memoria, ma è necessario acquisire i nuovi dati ed aggiornare la rappresentazione --- ## Conoscenza distribuita: come? * creiamo ed utilizziamo delle **mappe esterne**, gli artefatti cognitivi * **disseminamo** il territorio di *briciole di pane*, segni, tracce * **condividiamo** la conoscenza e dividiamo i compiti con altri agenti (persone) * usiamo la **percezione** per ottenere informazioni dall'ambiente (il mondo è una mappa) --- ## Sistema di conoscenza * il **mondo** rappresentato * il sistema **cognitivo** * gli altri **attori** (ed il loro sistema di conoscenza) * gli **artefatti** cognitivi --- #### I quattro livelli di rappresentazione Possiamo identificare quattro livelli di analisi: 1. Il livello **fenomenologico**: come le persone vedono il mondo. 2. Il livello **mentale**: come le persone si rappresentano la conoscenza nella mente 3. Il substrato **neurocognitivo**: come le rappresentazioni mentali sono *incarnate* nel sistema neurocognitivo 4. Il livello **linguistico**: come la conoscenza è rappresentata nel linguaggio ??? 1. Il livello *fenomenologico*, i mattoni dell'esperienza cosciente delle persone: gli eventi (le esperienze, le attività), le cose, i luoghi/i contesti, le altre persone/attori, le idee. 2. Il livello *mentale*: noi immagazziniamo la conoscenza in strutture, schemi, modelli mentali, modelli concettuali, memorie episodiche, storie, associazioni, gradienti, spazi concettuali, grafi, alberi, tassonimie, relazioni tematiche. 3. Il substrato *neurocognitivo*: le rappresentazioni mentali sono *incarnate* nel sistema neurocognitivo: la memoria episodica, la memoria semantica, le mappe percettive, le aree motorie, la memoria di lavoro. Entrare nel dettaglio delle neuroscienze è decisamente fuori dal perimetro della CogIA (per quanto la struttura dell'ippocampo e le funzionalità della corteccia prefrontale mediolaterale sono argomenti affascinanti). Ma avere un'idea di massima di come le rappresentazioni mentali siano implementate nel cervello aiuta a capire le potenzialità ed i limiti della nostra mente. 4. Il livello linguistico. La linguistica cognitiva ci insegna che il linguaggio è lo specchio di una parte importante della nostra conoscenza esplicita. --- ![Livelli di analisi](https://bussolon.it/slide/2021/01_webinar_cogia/assets/livelli/cogIA.svg) --- exclude: true ## Prospettiva, contesto, scopi La conoscenza: * è una funzione di una particolare prospettiva, intenzione o atteggiamento preso dagli individui * generalmente finalizzata (ovvero legata a degli scopi), e legata all'azione * è specifica al contesto e relazionale --- exclude: true ## Finalità della conoscenza La conoscenza è finalizzata ad **agire** in maniera efficace, al fine di soddisfare scopi e bisogni e massimizzare la fitness. La conoscenza è **dinamica**, in quanto è creata attraverso interazioni *ecololgiche* (con l'ambiente) e sociali (con altri individui e organizzazioni) [ Nonaka et. al. (2000)]. È **contestuale**, ed è essenzialmente legata alle azioni di un agente. È ampiamente legata ai sistemi di valori e alle **motivazioni** delle persone. --- exclude: true ### La conoscenza è incorporata e trasmessa attraverso molteplici entità, che includono l’identità e la cultura organizzativa, le pratiche, le politiche organizzative, i sistemi, i documenti e naturalmente le persone. ## Componenti della conoscenza Secondo Ipe (2003) la conoscenza può essere definita come un fluido mix di * esperienze * valori * informazione contestuale * intuizioni esperte che forniscono un quadro per valutare e incorporare nuove esperienze e informazioni. --- ## Conoscenza ed informazione Le informazioni sono trasformate in conoscenza attraverso il processamento nella mente degli individui la conoscenza diviene informazione nel momento in cui viene articolata (**esplicitata**) e presentata, in forma di testi, grafici, numeri, parole. <!-- La conoscenza è uno stato cognitivo, ed in quanto tale implica delle **credenze** (*belief*) sulla correttezza delle informazioni, la **fiducia** (*trust*) sulle fonti, e sulla loro applicabilità ed **efficacia** (*actionability*) --> Per questa ragione, la gestione della conoscenza non può prescindere dalle persone. --- class: vCentrale L'informazione ha un senso solo se si integra nelle strutture cognitive esistenti di una persona --- class: centraleArancio ## Πάντες ἄνθρωποι τοῦ εἰδέναι ὀρέγονται φύσει --- class: centraleBianca ## Tutti gli esseri umani desiderano conoscere > Aristotele, Metafisica --- class: centraleBianca ### Ricordare i pezzi di una scacchiera ![scacchiera](http://www.bussolon.it/slide/2018/iad_bari/assets/chess.png) --- class: centraleBianca ### Performance, una vera partita ![Performance](http://www.bussolon.it/slide/2018/iad_bari/assets/chess_performance.png) --- class: centraleBianca ### Performance, posizioni casuali ![Posizioni casuali](http://www.bussolon.it/slide/2018/iad_bari/assets/chess_random.png) --- ## Memorizzare le seguenti stringhe Πάντες ἄνθρωποι τοῦ εἰδέναι ὀρέγονται φύσει Edsgtin uee seic inaesl erorriamcotutno isd Allgemein in der menschlichen Natur liegt der Trieb nach Erkenntnis Tutti gli esseri umani desiderano conoscere --- exclude: true ## Cosa, come, perché La conoscenza può essere distinta in: * cognizione e ricognizione (know-what) * capacità di agire (know-how) * comprensione (know-why) --- class: centraleArancio # Conoscenza implicita ed esplicita --- ## Conoscenza implicita ed esplicita L'acquisizione della conoscenza può avvenire in maniera esplicita o implicita [Polanyi (1997); Honda et. al. (1998); Choi et. al. (2003)]. L'apprendimento implicito può essere non intenzionale e non conscio. La conoscenza implicita si origina nelle reti sociali informali, è condivisa informalmente, e pertanto la comunicazione e la fiducia fra gli attori risulta fondamentale [ Hildreth et. al. (2002)]. --- class: vCentrale ### L'apprendimento esplicito prevede la raccolta e la rielaborazione intenzionale e consapevole di esperienze ed informazioni. La conoscenza esplicita è codificata nella forma di procedure, codici e manualistica. L’approccio alla gestione della conoscenza più efficace è quello capace di integrare i due livelli. <!-- In questo approccio, il sistema informativo è utilizzato non soltanto per archiviare e mettere a disposizione le fonti di conoscenza esplicita, ma anche per supportare il lavoro di gruppo e la comunicazione. In questo contesto, strumenti di elicitazione della conoscenza implicita risultano fondamentali nel processo di sedimentazione e al limite di formalizzazione di questo sapere. --> --- ## Conoscenza implicita - tacita Il concetto di conoscenza implicita si basa sul fatto che noi sappiamo più di quel che sappiamo di sapere, e più di quello che riusciamo a dire. La conoscenza tacita risiede nella mente e nel comportamento delle persone, ed è dunque **difficile da formalizzare** e comunicare. Evolve attraverso l'interazione delle persone, e richiede competenze e conoscenza. Vi sono almeno 3 motivi che rendono parte della conoscenza difficile da esplicitare e da codificare. --- ## Difficoltà di accesso Il primo motivo è l'**accessibilità**: gli individui hanno, nella loro mente, un corpus di conoscenza potenzialmente esplicitabile, ma difficile da accedere in maniera acontestuale. Ad esempio, una persona adulta dispone di un vocabolario de alcune decine di migliaia di vocaboli. Questa conoscenza è potenzialmente esplicitabile, ma ha bisogno di contesti di elicitazione: nessuno di noi sarebbe capace di elencare tutti i vocaboli che conosce, dalla A alla Z. --- ## Conoscenza sub-simbolica Il secondo motivo è che parte della conoscenza è **non verbale** e **sub-simbolica**. Ad esempio, saper ballare il tango si basa prevalentemente su conoscenze motorie, non verbali. Questa è la conoscenza più difficile da rendere esplicita e da codificare in informazione. --- ## Apprendimento implicito Un terzo tipo di conoscenza viene acquisito attraverso l'**apprendimento implicito** S. Reber (1989). Sono informazioni, ad esempio di tipo correlazionale, che l'individuo apprende implicitamente (è la conoscenza implicita propriamente detta) e di cui la persona non è consapevole. È una conoscenza che influenza le sue scelte e la sua visione del mondo, ma di cui la persona spesso non conosce nemmeno l'esistenza. --- ## Conoscenza tacita ed esplicita: differenze Wikipedia [Wikipedia (2014)] elenca le principali differenze fra la conoscenza tacita e la conoscenza esplicita. * La conoscenza esplicita può essere codificata e trasferita anche in assenza del portatore di conoscenza * La conoscenza tacita è intuitiva, non articolata, non può essere comunicata, compresa od usata in assenza del portatore di conoscenza * Il trasferimento e la condivisione di conoscenza tacita richiede l'interazione diretta con il portatore di conoscenza, e la presenza di fiducia e comprensione reciproca. --- class: vCentrale ### * La conoscenza esplicita può emergere sia attraverso il ragionamento che l'esperienza, mentre la conoscenza implicita viene acquisita soltanto attraverso l'esperienza pratica, nel contesto. * La conoscenza esplicita può essere aggregata, salvata su supporti analogici o digitali, anche senza la partecipazione del soggetto portatore di conoscenza. --- class: centraleArancio # Trasformare la conoscenza --- ## 4 tipi di trasformazione Nonaka et. al. (2000) definiscono il modello SECI: * **socializzazione**: condivisione di conoscenza implicita (implicita → implicita); * **esternalizzazione**: trasformazione della conoscenza implicita in esplicita (implicita → esplicita); * **combinazione**: riformulazione e aggiornamento della conoscenza esplicita (esplicita → esplicita); * **internalizzazione**: acquisizione di nuova conoscenza tacita a partire da quella esplicita (esplicita → implicita). --- ## Socializzazione ### implicita → implicita Secondo Nonaka et. al. (2000), la socializzazione è il processo di condivisione della conoscenza tacita attraverso **esperienze condivise**. La socializzazione avviene prevalentemente in contesti tradizionali (off line), ed è prevalentemente informale. Online possiamo usare strumenti come social network, chat, messaggistica, videoconferenza. Questi strumenti sono necessari soprattutto quando siamo a distanza (ad esempio durante la pandemia). --- ## Esternalizzazione ###implicita → esplicita È il processo di esplicitazione della conoscenza che è implicitita per difficoltà di accesso. Vanno usati adeguati metodi di elicitazione. Per la conoscenza sub-simbolica, *embodied*, le competenze non verbali e motorie, la socializzazione (off line e on line) appare insostituibile. --- ### Esternalizzazione: metodi Cooke (1999) cita numerosi metodi: * l'osservazione partecipata, in contesto naturale o simulato * le interviste, soprattutto nelle prime fasi del processo, possono essere aperte, semi-strutturate, strutturate; Cooke (1999) elenca * la *scenario simulation interview* * la *goal decomposition interview* * l'elicitazione di diagrammi * il metodo *teachback* (l'esperto spiega all'intervistatore, che deve poi rispiegare il concetto all'esperto) * il *gioco delle venti domande*, in cui l'esperto deve indovinare un concetto facendo delle domande a cui l'intervistatore risponde con dei si e no. Le domande che l'esperto fa sono sintomatiche dei processi cognitivi dell'esperto. <!--- Il limite delle tecniche osservative e delle interviste è che si raccolgono molte informazioni, spesso ricche, ma la loro analisi risulta non facile e dispendiosa. Inoltre, tecniche di elicitazione diretta come il thinking aloud sono criticate in quanto i processi cognitivi dell’esperto vengono modificati dal compito. Inoltre, non è garantita la corrispondenza fra ciò che l’esperto sa e quello che riesce a spiegare. Metodi meno diretti, come quello del gioco delle venti domande, la goal decomposition interview appaiono invece più efficaci, soprattutto nell’elicitare i processi di problem solving e decision making. ### Esternalizzazione: metodi 2 Alla definizione del dominio informativo e all’elicitazione dei requisiti sono dedicati metodi di elicitazione come i focus group ed i metodi di brain storming. Il limite di questi metodi è che, nonostante il facilitatore stabilisca la regola che vieta ai partecipanti di giudicare e censurare le idee degli altri, spesso la produzione di idee e concetti è monopolizzata o comunque condizionata da un ristretto numero di persone all’interno del gruppo di lavoro, con la conseguenza di limitare la creatività e di ridurre la diversità di elementi generati.\ Strumenti come il free listing, soprattutto se somministrati in forma anonima ad un ampio gruppo di persone appartenenti a diversi segmenti, possono superare questo limite e generare risultati più ricchi e diversificati. ---> --- ### Esternalizzazione della conoscenza appresa implicitamente Infine, vi è quella parte di conoscenza difficile da elicitare perché frutto di apprendimento implicito [ S. Reber (1989)]: * le reti semantiche * gli schemi cognitivi * i modelli mentali --- class: vCentrale ### Questo tipo di conoscenza può emergere attraverso quelli che Cooke (1999) definisce *metodi concettuali*. Cooke (1999) identifica quattro passaggi: 1. elicitazione dei concetti (attraverso i metodi appena citati); 2. applicazione di tecniche finalizzate ad elicitare giudizi di similarità; 3. tecniche statistiche di riduzione e rappresentazione dei dati 4. interpretazione dei risultati. <!-- ## Giudizi di similarità ### Confronto a coppie Si chiede alle persone di valutare la similarità di coppie di concetti. Lo svantaggio di questo metodo è che il numero di coppie da giudicare aumenta esponenzialmente (n\*n/2). ### Card sorting Il card sorting permette di misurare la similarità, ed è molto più veloce del confronto a coppie. ### Griglie di repertorio Si chiede di valutare ogni concetto per una o più dimensioni concettuali; la similarità viene calcolata misurando la distanza di ogni coppia di concetti sulle diverse dimensioni. ### Analisi statistica Fra le tecniche statistiche di elaborazione dei giudizi di similarità si annoverano lo scaling multidimensionale, la cluster analysis e la tecnica di Pathfinder [ Schvaneveldt et. al. (1985)]. Le tecniche di clustering, infine, aiutano il ricercatore nell’interpretazione dei dati. --> --- ## Combinazione ### esplicita → esplicita Nonaka et. al. (2000) definiscono combinazione l’elaborazione della conoscenza esplicita, finalizzata ad una maggiore sistematizzazione. **Rielaborazione** della conoscenza: è essenziale quando questa è codificata in maniera non strutturale, ad esempio come un database di record o una lista di documenti fra loro non relati. **Sistematizzazione** delle risorse. Creazione e aggiornamento di metadati, classificazione a faccette, classificazione delle risorse (documenti, file, immagini, risorse multimediali, eventi, news). --- ## Internalizzazione ### esplicito → implicito Nello schema logico di Nonaka et. al. (2000) vi è un quarto passaggio, dall'esplicito all'implicito. Vi è una vera e propria forma di internalizzazione in quei processi di **apprendimento** in cui la conoscenza esplicita viene *assorbita* ed integrata nella conoscenza implicita delle persone. Più in generale, in questa fase il sistema deve rendere possibile la trasformazione delle informazioni in qualcosa di **operativo** e contestuale. I contesti e gli scopi degli utilizzatori finali, però, spesso non sono noti a priori, possono variare, possono emergere contesti e bisogni diversi. --- ## Presentare la conoscenza Affinché il suo uso sia proficuo, è necessario che la conoscenza venga messa a disposizione in maniera flessibile, prevedendo [multiple possibilità di accesso](http://lucarosati.it/blog/architetture-millefoglie-tab) ed utilizzo: * tassonomia **gerarchica** (o multigerarchica); * accesso in base ai **processi** e alle funzioni organizzative (scopi); * **associazione** semantica (ad esempio attraverso l'uso di tag e folksonomies); * motori di **ricerca**; * navigazione adattiva (preferiti, ultimi visitati, argomenti correlati). Questo è uno dei compiti dell'architettura dell'informazione. --- ### Gli *assiomi* della CogIA Il sistema informativo deve * rispecchiare il **mondo** rappresentato * **adattarsi** al modo in cui le persone vedono il mondo, rappresentando le unità fenomenologiche della conoscenza (i mattoni di base delle esperienze) * essere in **risonanza** con le strutture cognitive, con gli schemi e con il linguaggio degli utenti e degli esperti di dominio * **rispettare** le potenzialità ed i limiti dell'architettura cognitiva * **integrarsi** nella rete di conoscenza in cui gli utenti sono immersi, nei rapporti fra gli attori, e la loro interazione e comunicazione * **farsi carico** di parte dell'elaborazione dell'informazione --- ## Conclusioni La conoscenza è necessaria per sopravvivere. Le informazioni sono necessarie per *nutrire* la conoscenza. L'informazione è l'ingrediente principale dei prodotti digitali. Lo scopo della cogIA è progettare spazi informativi che entrino in risonanza con la cognizione e la conoscenza degli utenti. --- ## Per approfondire * il livello cognitivo: "[funzioni esecutive, modelli, memoria](https://www.bussolon.it/didattica/hci/slide/modelli_memoria.html#1)". * il livello linguistico e la possibilità di analizzare il linguaggio per far emergere i *mattoni fenomenologici*: la "[grammatica della user experience](https://www.bussolon.it/didattica/hci/slide/grammatica.html#1)". * i [metodi di elicitazione della conoscenza](https://www.bussolon.it/didattica/hci/slide/elicitazione.html#1). * [rappresentare la conoscenza](https://www.bussolon.it/didattica/hci/slide/rappresentare.html#1) * rispettare i limiti cognitivi: la [calm information architecture](https://www.bussolon.it/slide/2017/euroia/#1) * distribuire il carico cognitivo: [la cognizione dell'inclusione](https://www.bussolon.it/slide/2017/wudto/#1) ---
Testi citati
I. Nonaka and R. Toyama and N. Konno (2000). {SECI, Ba and leadership: a unified model of dynamic knowledge creation}; Long range planning
Minu Ipe (2003). {Knowledge sharing in organizations: a conceptual framework}; Human Resource Development Review
Polanyi, Michael (1997). Tacit knowledge; Knowledge in organizations
Honda, Manabu and Deiber, Marie-Pierre and Ib{\'a}{\~n}ez, Vicente and Pascual-Leone, Alvaro and Zhuang, Ping and Hallett, Mark (1998). Dynamic cortical involvement in implicit and explicit motor sequence learning. A PET study.; Brain
B. Choi and H. Lee (2003). {An empirical investigation of KM styles and their effect on corporate performance}; Information \& Management
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Testi citati (2)
P.M. Hildreth and UK Yorkshire and C. Kimble and UK York (2002). {The duality of knowledge}; Information Research
Arthur S. Reber (1989). {Implicit learning and tacit knowledge.}; Journal of experimental psychology: general
Wikipedia (2014). Tacit knowledge;
N.J. Cooke (1999). Knowledge elicitation;
R.W. Schvaneveldt and F.T. Durso and T.E. Goldsmith and T.J. Breen and N.M. Cooke and R.G. Tucker and J.C. {De Maio} (1985). {Measuring the structure of expertise}; International Journal of Man-Machine Studies
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Testi citati (3)