La newsletter
Questo post inaugura una newsletter a periodicità saltuaria - mi conosco, non riuscirò ad essere sistematico nello scrivere - dedicata ai temi che girano intorno alla ux: ricerca con gli utenti, architettura dell'informazione, interfacce, usabilità.
Covavo l'idea da mesi, ma non avevo ancora scritto il primo post per due motivi: da una parte cercavo un nome per la newsletter, ma non riuscivo a decidermi. Il nome provvisorio, UX Tuesday, non mi piaceva affatto. Dall'altra, volevo esordire con un articolo che definisse la visione del progetto, ma non mi era facile delinearla.
Finalmente ho deciso: la newsletter si chiamerà Prospettiva UX.
Prospettiva perché in questo spazio voglio raccontare la UX dal mio punto di vista, in un approccio al design che si basa sulla psicologia cognitiva, su alcuni aspetti di neuroscienze, sull'approccio evoluzionistico.
Prospettiva perché una delle finalità della user experience, l'idea di user-centered design, è quella di cambiare prospettiva alla progettazione e allo sviluppo di beni e servizi: la prospettiva della user experience è la prospettiva dell'utente.
Prospettiva perché nei miei post vorrei approfondire gli argomenti che tratto, andare in profondità. E la prospettiva è uno degli indizi che permette alla visione di stimare la profondità di una scena, ed è un insieme di tecniche che permettono di disegnare con una profondità tridimensionale.
In questa newsletter cercherò di raccontare la progettazione proprio dalla prospettiva delle persone. Mi focalizzerò sul loro bisogni, sulle loro attività, sulle loro conoscenze, sulle loro abitudini.
Prodotti, persone, attività
Perché è difficile assumere la prospettiva degli utenti? Perché quando lavoriamo ad un progetto, questo progetto diventa il centro della nostra vita professionale.
E cominciamo ad immaginare che - quando il prodotto sarà lanciato, sarà al centro anche della vita dei nostri utenti.
Questo atteggiamento non è solo inutile, ma rischia di essere dannoso, e può essere d'ostacolo alla nostra capacità di creare qualcosa di davvero utile.
La prospettiva della UX aiuta a focalizzare la nostra attenzione sugli utenti, sui loro bisogni, scopi, attitudini, abitudini.
Quando lo facciamo, ci rendiamo conto che la loro vita è fatta di attività
Le persone lavorano, stanno con le loro famiglie, gli amici, escono, fanno cose e vedono gente.
Non sono i prodotti ad essere al centro della loro attenzione, ma le loro attività, le loro relazioni, le loro passioni.
La prospettiva della UX ci ricorda che non basta pensare agli utenti per fare progettazione centrata sull'utente. Ci ricorda che dobbiamo assumere la prospettiva delle persone che entreranno in gioco nei prodotti che progettiamo. E per coglierne la prospettiva non possiamo rimanere dove siamo, dobbiamo andare da loro, parlare con loro, osservarli, guardare il mondo dalla loro finestra.
Il piano editoriale
Non ho definito un piano editoriale preciso, ma ho già abbozzato i prossimi articoli:
- un post sull'importanza del processo di concettualizzazione, dedicato non soltanto ai designer ma anche a sviluppatori e project manager;
- un post sul concetto di attività, che prende in prestito alcune idee della activity theory per definire cosa intendiamo per attività e perché è importante;
- un post sulle relazioni tematiche e sul loro ruolo nell'architettura dell'informazione;
- un post sull'approccio agile/scrum e sulle convergenze e divergenze con il processo dell'ux design.
Un paio di settimane fa ho pubblicato la versione beta dell'idea di cognitive information architecture nel post i fondamenti cognitivi dell'architettura dell'informazione; nei prossimi mesi ho in programma di sviluppare ed elaborare meglio l'idea.
Altri argomenti che ho già trattato in contesti diversi (presentazioni, conferenze) e che vorrei tradurre in post:
- Tu non sei il tuo utente, dove raccontavo, al PMI Northern Italy Chapter, i rischi di non fare ricerca con gli utenti;
- il concetto di schema, che ho abbozzato nel mio talk a Bari
- la grammatica dell'ux.
- una riflessione sull'etica del design attraverso una lettura molto personale (di nuovo, la mia prospettiva) dell'Etica Nicomachea di Aristotele
L'idea di UX come prospettiva è nata a seguito ad una presentazione che ho fatto, ad aprile, al CLab di trento: UX: make the difference.
L'immagine di copertina: Perspective | George Peabody Library. Baltimore, MD | Sam Amil | Flickr